<b>L’Energy Manager</b>: una professionalità sempre più richiesta.

L’Energy Manager: una professionalità sempre più richiesta.

Tutti noi, soprattutto in questi mesi, abbiamo sentito spesso parlare di transizione energetica e delle professionalità che aiuteranno le aziende e le amministrazioni pubbliche a sfruttare le più importanti innovazioni provenienti dal settore energetico.

Avendo maturato in questi anni di lavoro una forte esperienza nel settore vorrei parlarvi di una figura che apparentemente può sembrare una nuova professionalità ma che invece ha origini lontane.

Quando nasce la figura dell’Energy Manager?

Ebbene sì… Nel lontano 1973, negli Stati Uniti D’America ai tempi della crisi petrolifera.
In Italia, invece, la professionalità viene istituzionalizzata con la legge 308/1982, ma sarà con la legge n.10 del 9 gennaio 1991 che l’ambito dell’energy management in Italia troverà nuova linfa con l’introduzione di una importante figura professionale: il Responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia.

In quali contesti è obbligatoria la figura dell’Energy Manager?

La legge stabilisce l’obbligatorietà di tale professionalità per tutte le realtà industriali che consumano oltre ai 10.000 tep/anno (Tonnellate Equivalenti Petrolio) e per le realtà del settore civile, terziario e trasporti che presentino una soglia di consumo superiore a 1.000 tep/anno.

Quali caratteristiche presenta un Ingegnere Energetico?

Tendenzialmente a ricoprire il ruolo di Energy Manager sono candidati laureati in Ingegneria, tra i corsi di Laurea senz’altro più diffusi Ingegneria Meccanica ad indirizzo energetico e Ingegneria Energetica. Sono professionisti che possono essere in possesso di una certificazione E.G.E. (Esperto in Gestione dell’Energia) o iscritti all’albo professionale F.I.R.E. (Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia) e che hanno maturato una pluriennale esperienza nella funzione.

Quali sono i compiti di un Manager dell’Energia?

La missione principale a cui è chiamato l’Energy Manager è infatti, individuati i consumi aziendali, di implementare delle strategie e delle azioni volte all’ottimizzazione degli impianti, ad aumentare la percentuale di utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili e alla promozione di comportamenti virtuosi a tutti i livelli organizzativi.
Per questo rientrano tra le sue attività:
- Individuazione e la cura delle relazioni con le figure di riferimento che lo supportano nello svolgimento delle proprie attività;
- Azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento a tutti i livelli aziendali ad un uso sostenibile dell’energia;
- L’elaborazione di un report di diagnosi energetica generale e per aree di consumo che quantifichi le curve di carico giornaliere elettriche e termiche per avere una fotografia aggiornata degli attuali consumi e delle condizioni contrattuali applicate dai singoli fornitori
- Individuazione degli EnPI (Energy Performance Indicator), ossia un set di indicatori di prestazioni energetiche utili a confrontare i consumi fra i diversi stabilimenti e/o sedi dell’azienda e gli standard previsti
- Analisi tecnica ed economica e presentazioni di progetti ad hoc e nuovi investimenti volti ad ottenere una riduzione sensibile dei consumi e all’implementazione di nuove tecnologie e/o processi
- Monitoraggio costante delle normative in essere e degli incentivi nazionali ed europei legati all’uso sostenibile dell’energia e alla promozione dell’efficientamento energetico
- Verifica dei risultati e condivisione degli stessi a livello aziendale

Prospettive future

L’Energy Management sarà un tema di costante discussione non soltanto a livello aziendale in termini di risparmi e conservazione dell’energia ma anche a livello politico. Il recente PNRR e il Green Deal Europeo, infatti, trasferiscono chiaramente il percorso che l’Unione Europea sta intraprendendo in materia di sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di raggiungere una neutralità climatica con l’eliminazione totale delle emissioni di gas serra entro il 2050. Allo stesso tempo l'aumento dei costi e l’instabilità politica e istituzionale di questi tempi sono fattori che incidono ulteriormente sulla necessità di puntare su fonti rinnovabili e su una maggiore indipendenza energetica.
E’, pertanto, diretta conseguenza per pubbliche amministrazioni ed aziende iniziare a muoversi verso un percorso di efficientamento energetico più strutturato avvalendosi delle competenze tecniche e gestionali dei professionisti dell’energia, destinati a rappresentare una quota del mercato occupazionale sempre più ampia.
Una delle maggiori sfide che queste professionalità saranno chiamate ad affrontare sarà la richiesta costante di aggiornamento e di preparazione per rimanere al passo con questo settore in così rapida evoluzione e cambiamento.

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