<b>Rivoluzione del lavoro</b>: la <b>settimana corta</b> conquista le <b>aziende italiane</b>.

Rivoluzione del lavoro: la settimana corta conquista le aziende italiane.

In un contesto di profonde trasformazioni economiche e sociali, l'urgenza di ridefinire i modelli organizzativi aziendali emerge come una necessità primaria. Questa visione innovativa è stata abbracciata con slancio da EssilorLuxottica, guidata dal Presidente e Amministratore Delegato Francesco Milleri.

Indice:
- La settimana lavorativa di 4 giorni introdotta da EssilorLuxottica
- Le esperienze di Lamborghini, Lavazza e Intesa San Paolo nella direzione della settimana corta
- I benefici della settimana corta sui lavoratori
- La settimana corta come elemento di attrattività per le aziende

La settimana lavorativa di 4 giorni introdotta da EssilorLuxottica

Il recente accordo sindacale per il triennio 2024-2026 ha portato una ventata di cambiamento nelle fabbriche italiane del Gruppo, con l'introduzione della settimana corta, un'innovativa forma di organizzazione del lavoro.
Questo pionieristico approccio industriale, che coinvolge circa 15.000 lavoratori, propone una riduzione delle giornate lavorative senza compromettere gli stipendi. La flessibilità diventa l’elemento centrale, introducendo un nuovo modello organizzativo che concilia la vita privata dei dipendenti con le esigenze aziendali. La sperimentazione inizierà in alcuni reparti e aree produttive, offrendo ai lavoratori la possibilità di aderire volontariamente a questa nuova tipologia di orario.
Il Direttore Risorse Umane di EssilorLuxottica, Piergiorgio Angeli, sottolinea che questa innovazione non solo contribuirà a migliorare la conciliazione tra vita lavorativa e privata ma aprirà la strada al lavoro smart anche nelle fabbriche, avvicinando l'industria alle nuove modalità di lavoro agile.

Le esperienze di Lamborghini, Lavazza e Intesa San Paolo nella direzione della settimana corta

Il panorama delle aziende italiane si anima ulteriormente con l'adozione di modelli di lavoro simili da parte di altre realtà. Da Intesa San Paolo a Lamborghini, passando per Lavazza e Rigoni, diverse aziende stanno abbracciando una gestione del tempo più flessibile per i propri dipendenti. Il concetto di settimana corta si diffonde, rispecchiando le aspettative mutevoli dei lavoratori moderni, che, come sottolinea Mariano Corso, Professore di Leadership e Innovazione al Politecnico di Milano, attribuiscono sempre più importanza a flessibilità, autonomia e spazio per le proprie passioni.
La sperimentazione della settimana corta si inserisce in un contesto più ampio di ridefinizione del concetto tradizionale di lavoro. A fronte di una richiesta diffusa, anche da parte dei bancari e del settore alimentare, di riduzione dell'orario di lavoro, le aziende stanno rispondendo con soluzioni innovative. Una ricerca condotta da Assirm, associazione che riunisce le aziende che svolgono ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale, rivela che il 55% degli italiani sarebbe disposto a guadagnare meno in cambio di un giorno libero in più, una percentuale che sale al 62% tra i 25 e i 34 anni.
L'Italia si sta gradualmente adattando a nuovi modelli di flessibilità lavorativa, con la settimana corta in prima linea come una delle innovazioni più promettenti. La sfida ora è consolidare e ampliare queste nuove pratiche, aprendo la strada a un futuro del lavoro più equo, flessibile e orientato al benessere dei dipendenti.

I benefici della settimana corta sui lavoratori

Come anticipato, la filosofia alla base della settimana lavorativa corta si fonda su un approccio abbastanza intuitivo. Limitare l'attività lavorativa a quattro giorni settimanali ha come obiettivo quello di offrire una maggiore elasticità nella gestione del lavoro, rispondendo alle esigenze sia dei dipendenti che delle aziende. Tale modello potrebbe generare un aumento della produttività e della soddisfazione dei lavoratori, i quali avrebbero la possibilità di godere di una maggior quantità di tempo libero da dedicare alla famiglia, ai propri hobby o, in generale, ad un miglior bilanciamento tra vita privata e professionale. Oltre a ciò, l'implementazione della settimana corta potrebbe influire positivamente sulla qualità della vita dei dipendenti, riducendo i livelli di stress e prevenendo il rischio di burnout associato a orari di lavoro eccessivamente prolungati e/o intensi. Ciò potrebbe tradursi in un sensibile aumento della motivazione e del coinvolgimento da parte dei dipendenti, contribuendo a creare un ambiente organizzativo caratterizzato da generale positività ed elevata produttività.

La settimana corta come elemento di attrattività per le aziende

Per quanto concerne il nostro ambito, quello della Ricerca e Selezione di personale qualificato, la settimana corta rappresenta certamente un elemento di forte attrazione per i candidati. Le aziende che decideranno di proporre questa nuova modalità di organizzazione del lavoro potranno rendersi più appetibili agli occhi dei professionisti in cerca di nuove opportunità lavorative. Dal punto di vista di una società di Head Hunting come la nostra, quindi, le aziende che decideranno di adottare questo tipo di soluzione saranno in grado di avere la meglio sui competitors nella ricerca dei migliori talenti sul mercato del lavoro.
Società di consulenza come la nostra hanno l’esperienza e la sensibilità per poter affermare che politiche atte al miglioramento del bilanciamento vita-lavoro sono certamente fonte di grande attrattività per i candidati che oggi non sono più solamente alla ricerca di un percorso di carriera ma anche di un giusto e sano equilibrio. Dal post pandemia ormai sono diventati elementi di forte attenzione se non addirittura criteri per l’accettazione di una nuova sfida professionale. Per questa ragione possiamo affermare con sicurezza che gli HR Manager che saranno in grado di cogliere le nuove sfide di flessibilità e di portare innovazione nella gestione del personale otterranno un importante vantaggio competitivo nell’intercettazione dei professionisti più talentuosi.

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